Siccità, danni soprattutto per le ortive e le colture arboree: l’allarme di Confagricoltura

“Da una verifica con tutte le nostre sedi provinciali della Sicilia emerge un quadro abbastanza allarmante per quel concerne i danni alle produzioni agricole provocati dall’anomalo andamento climatico”. Così scrive il presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici ed al Dirigente Generale, Gaetano Cimò a proposito della situazione che si sta vivendo nelle campagne siciliane.

“Il mix caldo torrido/siccità – precisa nella nota Pottino – sta interessando in particolare la quasi totalità delle coltivazioni tipiche siciliane. Oltre al danno per la perdita di prodotto c’è da rilevare il contestuale aumento dei costi di produzione ed in particolare per quelli riguardanti l’irrigazione. Anche a causa delle straordinarie temperature, che per diversi giorni hanno superato i limiti di guardia, le irrigazioni, anche quelle di soccorso, stanno necessitando di un quantitativo superiore di acqua (a causa dell’evaporazione) e di un numero superiore di passaggi  rispetto alle medie stagionali. Questo  sta comportando un consequenziale  aumento dei costi energetici,  per l’attingimento  e la distribuzione dell’acqua, che verosimilmente  può essere stimato in tre/quattro volte maggiore rispetto alle medie normali. Per le stesse colture arboree, come agrumi ed oliveti, è in atto, a causa dello stress idrico delle piante, un fenomeno di cascola abbastanza accentuato ed ancora in corso di svolgimento”.

“Grave allarme – evidenzia ancora il presidente della Confagricoltura siciliana –  per le ortive in pieno campo dove anche le produzioni regolarmente irrigate  presentano delle malformazioni, dovute al surriscaldamento, che non li fanno rientrare tra i parametri minimi commerciali.

Discorso a parte per la vite, dove al momento  le previsioni parlano sì di una riduzione della produzione con una contestuale crescita dei parametri qualitativi. In ogni caso la vendemmia subirà una anticipazione dei calendari di raccolta di circa 10/15 giorni.

Per quanto concerne le riserve idriche, il presidente Pottino ricorda quanto emerso nel corso delle riunioni tecniche per la ripartizione delle acque tra usi irrigui e civili, che ad  inizio stagione non presentavano grandi criticità se non per un solo bacino della Sicilia sud orientale. “Oggi – evidenzia Pottino – Il problema si presenta più grave stante il periodo di siccità che in modo più o meno accentuato sta interessando l’intera isola”.

“Al momento – conclude Pottino –  come organizzazione continuiamo a monitorare l’evoluzione del fenomeno sollecitando gli agricoltori ad effettuare le previste segnalazioni agli organismi competenti in caso di superamento delle percentuali di perdita della P.L.V. fissate per legge. Per tutte queste ragioni invitiamo l’Assessorato a richiedere, al Ministero, la dichiarazione dello stato di calamità per l’intero territorio regionale e per i comparti appena menzionati. Stante la estensione del fenomeno e l’esiguità dei fondi nazionali resi disponibili, potrebbero essere sollecitati interventi in grado di abbattere i costi di produzione sostenuti dalle aziende e facilmente documentabili, quali quelli previdenziali ed energetici”.