Le Nazioni Unite dichiarano il 2017 come Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo

L’assemblea dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha approvato l’adozione del 2017 come Anno Internazionale del Turismo Sostenibile. La risoluzione riconosce l’ “importanza del turismo internazionale, e in particolare la designazione di un Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, nel promuovere il tema fra il maggior numero di persone possibile, nel diffondere consapevolezza della grande patrimonio delle varie civiltà e nel portare al riguardo un miglior apprezzamento di valori intrensechi delle diverse culture, contribuendo così al rafforzamento della pace nel mondo”.

Il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale per il Turismo, Taleb Rifai, dimostra soddisfazione per questa scelta dell’ONU: “È un’opportunità unica per migliorare il contributo del settore turismo ai tre pilastri della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – e di risvegliare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle reali dimensioni di questo importante settore che spesso è sottovalutato”. Ed inoltre, “Come agenzia leader delle Nazioni Unite per questa iniziativa, UNWTO è molto impaziente di procedere con l’organizzazione e la realizzazione dell’Anno Internazionale, in collaborazione con i governi, le organizzazioni pertinenti del sistema delle Nazioni Unite, altre organizzazioni internazionali e regionali e tutti gli altri soggetti interessati “, Ha aggiunto: “Questa decisione fa seguito al riconoscimento da parte dei leader mondiali in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio + 20) che “ben progettato e ben gestito turismo” può contribuire alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, alla creazione di occupazione e per il commercio.”

La decisione di dichiarare il 2015 come Anno Internazionale per il Turismo Sostenibile segue il riconoscimento da parte dei leader alla Conferenza sullo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Rio+20) che il “turismo ben progettato e ben gestito” può contribuire alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, alla creazione di posti di lavoro e al commercio.

Inoltre, questa decisione arriva in un momento particolarmente importante in quanto la comunità internazionale sta accogliendo la nuova Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazione Unite nel settembre scorso. Il turismo è incluso come target di tre degli OSS:
• OSS 8: promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti;
• OSS 12: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili;
• OSS 14: salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile.
Analizzando la letteratura in materia (tra cui Urry) è possibile verificare come il turismo possa diventare un fattore che incide negativamente sull’ambiente se gestito in modo errato con aumento dei rifiuti, con erosione delle coste, con inquinamento atmosferico, etc. In questo caso di positivo ha ben poco.
Certo è che la presenza di flussi turistici permette di creare una economia sia endogena che esogena. La sostenibilità dell’ambiente evita la desertificazione delle arre rurali, l’abbandono dei borghi e delle aree definite depresse o interne, in cui prevale la qualità della vita in termini di sostenibilità (paesaggio, aree incontaminate, tradizioni, etc.) può portare alla perdita in termini di “diversità” (scomparsa di culture, colture, tradizioni) e, infine, degrado sociale, con il risultato di un appiattimento e un’omologazione. La scomparsa di certe forme di produzione, oltre a ridurre la diversità, ha un impatto negativo anche sul territorio, poiché è sottoposto a degrado per assenza di manutenzione (la cosiddetta scomparsa della cultura materiale dei luoghi).