I mulara di Avola in viaggio per la Sicilia alla riscoperta del mulo

Il mulo è un ibrido sterile a causa del suo corredo cromosomico dispari (63 cromosomi), e deriva dall’incrocio tra l’asino stallone e la cavalla; l’incrocio contrario, cioè tra il cavallo stallone e la femmina di asino è chiamato bardotto.
Le ragioni della sua diffusione erano dovute alla sua forte costituzione: robustezza, rusticità, resistenza alle malattie, adattabilità ad ambienti sfavorevoli e sobrietà. Nasce soprattutto grazie alla selezione umana, in passato serviva la forza dell’asino e la velocità del cavallo. In campagna, per la sua forza e resistenza, era utilizzato per i trasporti, ma anche per la lavorazione dei campi.

I muli erano utilizzati dall’artiglieria per il trasporto di armi e munizioni, in particolare per il trasporto del mortaio da 120. Muli e asini sono utilizzati in ippoterapia. Con asini e muli, anche se il viaggio è più lento, rispetto al cavallo, comunque è sempre “perfetto”.

L’associazione “I mulara di Avola” ha riscoperto la tradizione del mulo.