Ecco le “Spighe Verdi 2023” ma la Sicilia non c’è

Le località dell’ottava edizione di “Spighe verdi 2023” sono 72, nove in più dello scorso anno, sparse in 14 regioni italiane. Si tratta di un riconoscimento attestato da parte della Fee-Foundation for environmental education, l’organizzazione che rilascia nel mondo le Bandiere Blu per le località costiere, analogo riconoscimento viene concesso, da otto anni, ai migliori comuni rurali, cioè le località che scelgono strategie di gestione del territorio virtuose che migliorino le condizioni dell’ambiente e la qualità della vita.

“Spighe Verdi” è il programma italiano della FEE (Foundation for Environmental Education) pensato per premiare i Comuni che mirano a valorizzare ed investire sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali, agricole e turistiche.

Negli anni le “Spighe Verdi” sono diventate un marchio di qualità, una garanzia per una vacanza in campagna fatta di natura, buon cibo, accoglienza autentica e slow e si possono considerare un volano per lo sviluppo economico e l’occupazione.

Confagricoltura, partner FEE (Foundation for Environmental Education) nella definizione e valutazione utilizza un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e la loro attenzione alla sostenibilità; attenziona inoltre il ruolo che l’agricoltura ha nel determinante il programma, per il contributo che offre in termini di tutela del territorio, sviluppo sostenibile, diffusione di buone pratiche, difesa della biodiversità e produzione di alimenti di qualità.

Ottenere la certificazione “Spighe Verdi” vuol dire aver compreso che non si può prescindere da virtuose e nuove politiche territoriali e che anzi, solo attraverso di esse, è raggiungibile un nuovo sistema economico, culturale e sociale realmente sostenibile e vincente.

L’iter procedurale è certificato ISO 9001-2015 e le candidature sono state esaminate da una Commissione di valutazione dedicata. Del gruppo di lavoro hanno fatto parte rappresentanti del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, del Turismo, del Cnr, dell’Arma dei Carabinieri e appunto di Confagricoltura.

Tra gli elementi valutati per l’assegnazione della certificazione ci sono l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

Più che un premio, la Fee tiene da sempre a precisare che le Spighe Verdi costituiscono un percorso, certo composto da una serie indicatori, al quale tutti i comuni possono liberamente aderire. Di tutto ciò dispiace l’assenza dei comuni siciliani tra quelli virtuosi italiani.