L’agricoltura italiana piange la scomparsa di Antonio Carraro, il re dei trattori

All’età di 90 anni ci ha lasciati Antonio Carraro, il re dei trattori. A darne l’annuncio è stata la moglie Luciana e i figli Marcello con Alessia, Liliana con Giorgio, Silvia con Roberto, Massimiliano con Monica, Davide con Caterina, Barbara con Nicola.

Parlare della vita di Antonio Carraro è parlare dell’azienda dei trattori. L’azienda Carraro era stata fondata da Giovanni Carraro, nel 1910, l’industria padovana produttrice di seminatrici, trattori e motori diesel. Nel 1960, nascono due aziende distinte: la Antonio Carraro di  Giovanni (con Antonio, la sorella Bianca e il padre Giovanni) specializza nei trattori compatti a ruote isodiametriche per  l’agricoltura, e la Carraro spa (con Oscar, Mario,  Francesco e Clara, gli altri figli di Giovanni), Carraro spa, specializzata nella produzione in larga scala di assali  per trattori e componenti per l’automotive. 

Nel 1973 Antonio Carraro fonda il “Centro Studi e Ricerche”, uno tra i primi in Italia del settore  metalmeccanico, dove organizza un’equipe di tecnici dedicati esclusivamente alla ricerca di mezzi innovativi  per l’agricoltura, dando seguito a collaborazioni con gli Istituti Universitari di Padova, Bologna, Berlino,  Humboldt, Sidney.  

 Dagli anni 2000 inizia il primo grande piano di espansione dell’azienda con la costruzione di nuovi  capannoni, sempre a Campodarsego, e la riorganizzazione di tutti i reparti produttivi, sposando le tesi della Porsche Consulting di Stoccarda. Il training, durato 3 anni, segna una svolta fondamentale per l’azienda,  oggi ai vertici delle industrie della meccanizzazione agricola per la massima tecnologia applicata ai processi  produttivi e la formula di organizzazione secondo la filosofia giapponese “Kaizen” del miglioramento  continuo a piccoli passi.  

Nelle coltivazioni a filare di vigneti e frutteti, nelle colture di montagna, nelle serre, nei pascoli e nelle  foreste, nella manutenzione del verde pubblico e privato, nella viabilità invernale, nei cantieri, nella  manutenzione degli impianti sportivi, un trattore Antonio Carraro può fare la differenza di resa e benessere  operativo.  

In Italia, da molti anni, il marchio Antonio Carraro detiene il primato per immatricolazioni nel segmento dei  trattori compatti. Nel mondo è tra i primi 7 marchi.  

Antonio Carraro, con la sua storia, ha determinato una grande crescita della sua azienda e dell’indotto ad  essa connesso, contribuendo allo sviluppo dell’occupazione in ambito meccanico. Contestualmente si può dire che i mezzi da lui creati, hanno determinato un forte impulso per l’economia agricola delle zone del  Bacino del Mediterraneo e delle zone montuose dell’area Alpeadria (Nord Italia, Svizzera, Austria e Paesi  dell’Est), del Sud Italia, di Spagna, Grecia, Portogallo, ma anche Germania, Francia e di tutta Europa. Dagli  Anni ’60 in poi, sono nate centinaia di concessionarie di trattori e punti vendita AC.    

Attivo in azienda, fino a qualche settimana prima della scomparsa, Antonio Carraro seguiva costantemente  i lavori del Reparto di Ricerca e Sviluppo dell’azienda, dove si recava quotidianamente. Di carattere buono e  generoso, ha sempre partecipato intensamente alla vita aziendale, recitando anche come protagonista nei  documentari istituzionali e negli spot pubblicitari (l’ultimo con Albano Carrisi, amico e cliente di vecchia  data).