Anche l’agricoltura ha i suoi influencer: le informazioni oramai corrono sul Web

Ormai è diventata una mania, dettata da potere fare soldi facili, visibilità, notorietà, ecc. ma a tutti piace apparire e di sentirsi qualcuno. La competenza, questa si matura dopo… col tempo.

Ci inventa di tutto. Facebook, You tube, Tiktok, Instagram ovunque c’è visibilità si trova sempre qualcuno che, a torto o ragione, tenta di comunicare qualcosa.
Questo fenomeno ha anche coinvolto l’agricoltura… il settore primario!

Gli agricoltori o gli allevatore se hanno bisogno di informazioni, una volta si rivolgevano al proprio tecnico, a un amico, alle istituzioni, oggi basta fare un giro sul Web per trovare un tutorial, o un video informativo, amatoriali e non, che consentono di superare i problemi del lavoro quotidiano.

Al riguardo, secondo i dati dell’Osservatorio Smart AgriFood “il 26% degli agricoltori italiani si rivolge primariamente alla rete quando è alla ricerca di informazioni a livello lavorativo, mentre solo il 18% interpella un agronomo/veterinario”.

A postare informazioni, suggerimenti, ecc. sono gli agricoltori stessi, che mettendoci la faccia comunicano attraverso la rete, creando contenuti che pensano possano essere utili ai loro colleghi.

Molti hanno cominciato per gioco e col tempo si sono rilevati dei veri comunicatori.

Attraverso un video o un racconto si può arrivare alla soluzione di un problema attraverso una semplice esperienza inviata attraverso dei video da caricare su YouTube e da condividere su Whatsapp, comunicazione asincrono e indipendente dalla presenza fisica.

Per avere successo qualcuno suggerisce di: creare contenuti di interesse per gli agricoltori, essere perseveranti, metterci la faccia e soprattutto un’etica “professionale”.

Gli agri-influencer determinano anche le riuscite delle manifestazioni o degli eventi in campagna, sagre, promozioni, giornate di campagna, ecc. con un semplice appello riescono a far muovere migliaia di persone dai luoghi urbanizzati in campagna.

A maggior ragione questo ruolo lo possono avere anche i tecnici, che cercando di trovarsi i propri spazi comunicativi stanno incominciando a puntare ai social per aumentare la loro visibilità e utenza.

Qualcuno evidenzia, che la preoccupazione è che si possano pubblicare video sponsorizzati perché credo che l’imparzialità del canale sia la sua forza. Esiste il rischio concreto che: “Molti AgroYoutuber pubblicizzano video su servizi o prodotti di aziende senza specificare che il video è stato sponsorizzato, una pratica scorretta che mina la credibilità dello Youtuber ma in generale del settore”.