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Attacchi di ruggine gialla al grano duro in Sicilia: ecco come difendersi

Da qualche anno stiamo rilevando diffusi attacchi di ruggine gialla a causa di nuovi e virulenti ceppi del patogeno che colpiscono tenero, duro e triticale. In Sicilia, anche in questa stagione, seppure generalmente siccitosa, abbiamo avuto modo di riscontrare forti epidemie con una generale maggior sensibilità del frumento duro rispetto al frumento tenero. Lo sviluppo della ruggine inizia in primavera quando le temperature non sono troppo basse e l’umidità nell’aria è ancora piuttosto elevata nelle prime ore del mattino e la sera. E’ la prima forma di ruggine a manifestarsi in primavera, anche se non compare regolarmente tutti gli anni. Talvolta, se non controllata, può dare luogo in poche settimane a gravi epidemie e a sensibili perdite produttive.

 

Agente responsabile

Puccinia striiformis (sin. Puccinia glumarum) è una specie a ciclo autoico, che a differenza di altre ruggini compie cioè il suo ciclo vitale su un unico ospite. Oltre al frumento, può attaccare altre graminacee sia coltivate (orzo, avena, segale) che spontanee. Di questo patogeno sono note solo la forma uredosorica e teleutosorica.

 

Sintomi

Le foglie, guaine fogliari e culmi presentano delle pustole allungate, di colore giallo-aranciato, raggruppate in modo regolare in strisce longitudinali ininterrotte. Toccandole restano sulle dita le spore che hanno l’aspetto di polvere gialla. Quando gli attacchi sono forti e si protraggono anche durante la spigatura, è possibile trovare le pustole anche all’interno delle glume. Quando giungono a maturazione, da queste pustole (uredosori) erompono numerose uredospore che diffondono le infezioni. In caso di gravi attacchi, la capacità di assimilazione delle piante colpite si riduce drasticamente e questo ha conseguenti ripercussioni negative sulla produzione.
Con l’avanzare della stagione, sugli organi colpiti appaiono anche pustole di colore nerastro, sottoepidermiche (teleutosori) , disposte anch’esse in lunghe file. In condizioni ambientali sfavorevoli e/o su piante resistenti i sintomi possono consistere in necrosi e decolorazioni.

 

Epidemiologia

La diffusione della malattia avviene per mezzo delle urespore che possono infettare le piante già durante l’autunno. Nei mesi invernali, il fungo si conserva all’interno dell’ospite per riprendere poi la sua attività non appena le condizioni ambientali diventano nuovamente favorevoli.
In primavera e in estate si susseguono diversi cicli infettivi e le infezioni possono diffondersi anche a grande distanza dai focolai iniziali in quanto le uredospore possono essere trasportate dalle correnti d’aria.
Condizioni di clima umido e fresco favoriscono la malattia, che invece rallenta o si arresta quando le temperature raggiungono valori elevati. Al di sopra dei 15°C la vitalità delle uredospore si riduce sensibilmente.

 

Difesa

Lotta integrata (Disciplinare di produzione integrata Regione Sicilia)
La tolleranza varietale è in generale la migliore arma di difesa contro il patogeno, che è però in continua evoluzione, quindi cultivar che in passato erano resistenti possono comunque essere attaccate. È pertanto buona pratica, tenere monitorata la coltura. Interventi agronomici: Evitare le semine fitte, equilibrare le concimazioni azotate, utilizzare varietà resistenti o tolleranti.

Lotta chimica
I prodotti consigliati per contrastare la malattia sono: Azoxystrobin e Tebuconazolo,  le due sostanze possono essere utilizzate in associazione  (2 litri a ettaro). Il periodo più favorevole è alla fine dell’accestimento e levata.