Mandorle in Sicilia, i produttori scrivono al ministro e all’assessore: “Rischi da invasione di prodotto estero”

Sulla crisi della mandorlicoltura in Sicilia il presidente dell’associazione Frutta in guscio di Sicilia, Ignazio Vassallo, ha scritto una lettera alla minstra delle Politiche agricole, Terese Bellanova, e all’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera. Ecco il testo integrale:

“Egregio Ministro e Cortese Assessore,stiamo assistendo in questi ultimi anni ad un attacco senza precedenti alle produzioni primarie dell’Agricoltura Italiana. Si va dal grano duro nazionale – sostituito da quello canadese inquinato spesso da aflatossine e glifosato – alle mandorle del sud-sostituite da quelle californiane, spagnole, australiane ecc., che da tempo suscitano numerosi allarmi per la salute dei consumatori italiani e europei. Negli ultimi anni le mandorle siciliane e pugliesi, nonostante la rilevante crescita registrata nel consumo di frutta in guscio, sono state costantemente minacciate di scomparsa a causa della presenza sui mercati di prodotti di provenienza straniera scadenti e a basso prezzo. Ma la situazione sta diventando ancor più drammatica con il nuovo raccolto, sia per i gravi problemi provocati dal Covid-che per mesi ha bloccato i mercati della pasticceria, della gelateria, della confetteria, etc –sia per l’annunciata imminente invasione di mandorla californiana e spagnola a prezzi vergognosamente bassi”.

“Il risultato è una caduta verticale dei prezzidelle mandorle siciliane e pugliesi, in media pari al 25-40% in meno rispetto all’ultimo quinquennio, che servono a malapena a coprire le spese di coltivazione e raccolta.In questi giorni si registra, pertanto, una diffusa frustrazione in tutto il compartoche sta cancellando quello stato di euforia e interesse che in questi anni ha prodotto una importante crescita di produzione e superfici mandorlicole in tante provincie meridionali.Si tratta di una situazione pericolosa poiché non interessa solo l’agricoltorema tutta la società civile delle aree interessate, con pesanti ricadute occupazionali per le aziende dell’indotto, a cui vanno aggiunti i danni ambientali per il rischio di abbandono del territorio.Siamo convinti che risolvere il problema non ècertamente semplice a causa della globalizzazione ma sicuramente bisogna fare qualcosa.La strada da perseguire è quella della tutela e valorizzazione della produzione nazionale, che va difesa dall’aggresione ribassista della concorrenza soprattutto peri requisiti salutistici e merceologici che essa possiede.E’ fondamentale in questo senso attivare e sostenere nell’immediatoadeguate campagne mediaticheche invitino i consumatori a preferire per motivi di qualità e sicurezza il prodottomade in Italy.Maè altrettantonecessarioe urgente che il Ministero e laRegioneSiciliamettano in atto quanto scritto sia nel Piano Nazionale che in quello Regionale per il settore mandorlicolo,approvati nel 2012 e rimasti a tutt’oggi lettera morta.Tutto ciò premesso, si chiede alle sig.rie Vostre di attenzionarele problematiche del compartocon l’urgenza che la gravità della situazione richiede.Rimanendo a disposizione per qualunque chiarimento, si coglie l’occasione per i più cordiali saluti”.