Grano duro siciliano, quotazione sotto i 26 centesimi al chilo

Il trend al ribasso della quotazione del prezzo del grano duro siciliano che era stato già segnalato la scorsa settimana continua: se pur in maniera meno evidente rispetto a poche settimane fa, quando il prezzo era passato in pochissimo tempo da 30 centesimi a 26 centesimi, anche nell’ultima rilevazione di Ismea si segnala un nuovo calo in Sicilia.

Nella rilevazione delle quotazioni del grano duro siciliano del 14 luglio il prezzo all’ingrosso del grano duro siciliano è segnalato a 257,50 euro a tonnellata, quindi è sceso sotto i 26 centesimi al chilo sia a Catania che a a Palermo (in calo percentuale del 1,9% rispetto alla settimana precedente). A Foggia, dove i prezzi sono sempre più alti di quelli siciliani, Ismea rileva 292,50 euro a tonnellata, quindi un po’ sopra i 29 centesimi al chilo con un calo del 3,3% rispetto alla settimana precedente: anche qui i cali sono continui dopo il record di 33,5 centesimi al chilo registrato in piena campagna.

Una delusione per gli agricoltori che si aspettavano ulteriori rialzi della quotazione del grano duro siciliano a campagna conclusa per poter aumentare un po’ i ricavi in un’annata che specie in Sicilia ha visto buone rese per ettaro anche in zone montane come sulle Madonie. Delusione che nei giorni scorsi era stata espressa da Coldiretti Sicilia proprio a Sicilia Agricoltura: “Anche quest’anno – aveva evidenziato l’associazione – la bolla speculativa del comparto cerealicolo è arrivata. Ma a differenza degli altri anni in cui il prezzo era già basso, nel 2020 l’andamento sopra la media aveva fatto sperare che finalmente i cerealicoltori ricevessero il giusto compenso. Invece, i pochi centesimi al chilo guadagnati sembrano essere svaniti per via, evidentemente, di cartelli che penalizzano gli agricoltori. Occorre investire sulla cerealicoltura siciliana con una campagna di comunicazione che ne mostri gli aspetti qualitativi. Bisogna investire sulla promozione di tutta la filiera cerealicola indicando i benefici effetti sul consumo”.